L’UMBRIA GOES EAST: SOSTENIBILITA’ E CRESCITA IMPRENDITORIALE

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COMUNICATO STAMPA 

UNO SGUARDO SU COME L’UMBRIA GOES EAST:SOSTENIBILITA’ E CRESCITA IMPRENDITORIALE 

Perugia, 18 maggio 2007 – AIESEC Perugia ha chiamato oggi a convegno, con il patrocinio della Provincia di Perugia e di Confindustria, alcune decine di interessati uditori, studenti e imprenditori, per approfondire il ruolo che l’Italia in generale, e l’industria umbra in particolare, stanno svolgendo nell’Europa dell’Est. AIESEC Perugia – sezione locale dell’Associazione che dal 1948 è gestita da studenti universitari volontari che organizzano scambi internazionali mirati a realizzare stage aziendali -, come illustrato dalla sua Presidente, Chiara Piva, ha scelto come tema del 2007 i mercati emergenti. I giovani sono i primi, infatti, a sentire l’esigenza di capire, insieme alle Istituzioni e alle imprese, come evolve il mercato del lavoro che ormai è a tutti gli effetti internazionale, per meglio attrezzarsi all’ingresso nel mondo professionale, conoscendo le sfide culturali ed etiche che sono comuni a tutta Europa. 

La dott.ssa Olivi della Commissione Europea e il dott. Cavicchi di Umbria Export hanno tracciato il quadro del contesto di riferimento. La dott.ssa Olivi, che coordina le reti nazionali Europe Direct per il mantenimento dei contati tra la cittadinanza e le istituzioni comunitarie, ha sottolineato l’importanza delle PMI in Europa: circa i 2/3 dei posti di lavoro nel settore privato sono in PMI, le quali contribuiscono per circa il 57% al valore aggiunto Ue. I programmi Ue sono molto incentrati sul sostegno in cui operano le imprese, a partire dal CIP 2007-2013, Programma per la Competitività e l’Innovazione. Il dott. Cavicchi si è invece soffermato sulla realtà specifica umbra: oltre il 98% delle aziende non arriva a 20 addetti e ciò significa scarse risorse finanziarie e umane. La soluzione è fare sistema, motivo per cui sono nati i consorzi export che attualmente operano in Polonia, Bulgaria e nei Paesi Baltici. Essi monitorano il mercato per conto degli associati e preparano un utile radicamento delle imprese. 

La dott.ssa Luschi dell’European Baha’i Business Forum ha evidenziato quali sono i pregiudizi che ostacolano una collaborazione virtuosa tra oriente e occidente europeo:– culturali che ci consegnano un’immagine non realistica di quelle popolazioni, caratterizzate in realtà da profondi e veloci cambiamenti;– economico-aziendale che il capitalismo e l’imprenditorialità non abbiano niente a che fare con l’etica, anzi siano necessariamente non etiche;– storico-sociale che fa presumere per tali paesi uno sviluppo pedissequamente analogo a quello realizzato nei nostri paesi, sia economicamente che socialmente e politicamente. Gli imprenditori intervenuti alla tavola rotonda moderata da Giuseppe Castellini, Direttore del “Giornale dell’Umbria”  – il dott. Sacconi (FOM Sacconi Spa), il dott. Rampini (SISA segnaletica Srl), il dott. Bettini (Agrisviluppo Srl e Presidente Associazione umbri in Romania) – hanno concordato che il necessario cambiamento culturale, di prospettiva e di abitudini operative nell’Europa dell’Est sarà determinato dall’ingresso dei giovani nelle aziende. Per ora le difficoltà sono tante e spesso si parla solo dei vantaggi che le aziende italiane  

traggono dalla delocalizzazione senza sottolineare l’impegno che questo comporta. Hanno concordato, quindi, sul ruolo formativo svolto nei confronti della forza lavoro dell’Est, soprattutto in termini di applicazione di standard qualitativi e di sistemi organizzativi avanzati. Il ruolo ricoperto e percepito dal territorio locale è quello di collaborare con dei partner, di ospitare aziende che sono fattore di crescita e di stabilità. 

In quest’ottica è oggi molto attuale e diventa cruciale il ruolo svolto da AIESEC che ha da sempre il compito di avvicinare i giovani al mondo del lavoro, offrendo sia un’esperienza concreta di impegno nella gestione della stessa associazione che costituisce un complemento alla formazione accademica, sia gestendo i programmi di scambio. Questi ultimi costituiscono per le aziende italiane un’opportunità per entrare in contatto con studenti o neolaureati che hanno sviluppato, oltre alle conoscenze universitarie, un atteggiamento flessibile e una visione aperta ai problemi mondiali. I partecipanti hanno certamente colto la concretezza del significato di inclusione, umana e sociale oltre che economica, che l’allargamento europeo, e la nota globalizzazione dei mercati, hanno introdotto nelle nostre vite. E parlando del futuro che ormai è qui, si riescono a dissipare dubbi e paure che diventano vantaggi e opportunità. Per chi le vuole cogliere per crescere. 

Ufficio stampa: StudiotreS

Chiara Piva

AIESEC è un’organizzazione internazionale non profit, apolitica e apartitica, nata nel 1948 e oggi presente in quasi 100 Paesi. E’ interamente gestita da studenti universitari ai quali offre la possibilità di vivere un’esperienza di crescita personale e professionale complementare alla carriera universitaria.

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